Il limite

Oggi ero al campo di rugby ad allenarmi per la consueta tortura prefestiva, dopo un po' di riscaldamento, potenziamento, scatti e cazzi vari arriva il clou della serata: un esercizio che avrebbe fatto esclamare "ennò cazzo è troppo!" pure a Mengele.

Praticamente si trattava di fare 100 metri in allungo ed un giro piano, poi 200 metri in allungo e poi piano, poi 300 in allungo... e poi piano ripetuto per due volte.

Il primo allungo ok, il secondo ok, il terzo hmmm insomma...

al quarto non so che succede, a metà vedo S. Pietro che si tocca i coglioni sull'H dei pali e mi espone il cartello GAME OVER MAN!
Ho provato a continuare un po', sentivo il collo scoppiare, la lingua tipo gomma dura ed ogni battito del cuore mi deformava la vista, ho provato a fermarmi quando dalle spalle mi è arrivata la pacca sul collo di un compagno di squadra (ti venissero le vene varicose all'uccello) che mi ha fatto andare avanti per altri 50 metri fino ad una fontanella dove mi son rinfrescato, ma ero veramente stravolto e anche alla partitella dopo barcollavo e mi agganciavo il clinch tipo pugile suonato.

Ora io non sono un fulmine di guerra e neppure un maratoneta, ma ho sempre finito un esercizio, anche quando al mister gli prese la fissa di farci fare i 3000 metri, e guardate che tremila metri sono veramente una cazzo di distanza enorme, ed è la prima volta che mi si piegano le gambe tipo cavallo che stramazza.

A voi è mai successo? Dove è il vostro limite? E non parlo solo della fatica, ma anche dove arriva la vostra sopportazione del dolore, della pazienza, quando arrivate al limite sapete concentrarvi come un monaco zen oppure la vostra testa saluta la curva al primo accenno di fiatone?

io sono vicino al monaco zen

occhio che non scorreggi

Io sono ipocondriaco fino al midollo.

Se appena mi sento il battito caridaco che accelera e balla la tarantella, allora mi prende l'ansia.
E quando mi sale l'ansia, col cazzo che continuo a fare quello che stavo facendo.

lowfi ha scritto:occhio che non scorreggi

ahah..cmq se parliamo di sopportazione di stress a livello fisico me la cavo benino, credo che l'importante sia forgiarsi da piccolino con qualche attività spaccaossa

Nick ha scritto:

lowfi ha scritto:occhio che non scorreggi

ahah..cmq se parliamo di sopportazione di stress a livello fisico me la cavo benino, credo che l'importante sia forgiarsi da piccolino con qualche attività spaccaossa

hmm a rileggerla era una battuta di merda

non so io da piccolo ho fatto dai 6 fino agli 10 anni per poi buttarmi nella pallanuoto... tornare sulla terra a 18 anni è stato un discreto impatto..

soprattutto per le ginocchia

Quando nuoto sono un monaco zen, quando mi tocca farmi 3000 metri senza fermarmi, devo farli, devo.
Quando sopraggiungono i crampi però, la c'è la sconfitta. E nulla può fare il mio sforzo, son troppo dolorosi :

confermo, il crampo alle dita dei piedi mentre si nuota fa incendiare calendari istant, senza via di scampo

Da quando ho smesso di fare sport a livello agonistico (più che altro a livello agonia) sono diventato insofferente nei confronti dello sforzo fisico. Alla seconda rampa di scale sbuffo sonoramente, chiamo l' ascensore e mi accendo una Chesterfield.

budello a quadretti ha scritto:confermo, il crampo alle dita dei piedi mentre si nuota fa incendiare calendari istant, senza via di scampo

Vero !
Assieme al "mignolo contro lo stipite della porta" credo abbia decretato la mia definitiva cancellazione dalle graduatorie del paradiso.

il mignolo è stato inventato da dio per trovare gli ostacoli al buio

"Gomito al banco e ginnastica a letto"

Questo è tutto ciò che rimane della mia carriera agonistica, iniziata e coltivata col Basket, poi terminata nel letto di un ospedale per l'anca incrinata da un incidente.
Ora tossisco pacchetti di Camel e anche solo pensare di fare un'allungo mi costringerebbe ad una settimana di camera iperbarica.

Tuttavia, credo di aver provato il dolore più lancinante della mia vita l'anno scorso.
Alzandomi la mattina avvertii un leggero fastidio al coglione destro (termine anatomico altamente tecnico, siamo gente di una certa cultura noi). Nulla di insopportabile, ma estremamente fastidioso. Li per lì non ci feci gran caso, era un periodo di intensa attività coglionare, pensai fosse colpa di un uso eccessivo.
Durante la giornata però il dolore si fece più forte e cominciò a salirmi anche lungo il fianco destro e la schiena. Era come se il mio coglione destro avesse deciso di impiccarsi con l'uretra saltando giù dal rene e lavesse lasciato il biglietto d'addio fissato con un chiodo alla vescica.
Un dolore mostruoso, non riuscivo a fare altro che contorcermi nel letto, non c'era posizione che lo alleviasse: seduto, sdraiato, in piedi, su un fianco, a cazzo in su, a testa in giù. Niente. Non riuscivo nemmeno a stare fermo, ero a pezzi.
Ho dovuto chiamare la guardia medica che, dopo avermi diagnosticato una colica renale, ho implorato per avere un'inizione di qualsiasi cosa.
Ricordo ancora:

"Se lei non mi inietta qualcosa, un antidolorifico, un antispasmico, eroina, qualunque cosa, io le giuro che mi asporto coglione e rene con un cavatappi"

Inizione fu. Non lo auguro a NESSUNO.

Un dolore interessante anche se non insopportabile è quello dell'epidurale.

Immaginate di sentire le vostre vertebre lombari mentre inscenano un remake dell'inizio di Cliffhanger... avete presente Stallone appeso come una salama da sugo che regge la squinzia che poi cadrà nel crepaccio?

E la mano scivola scivola.. e i due sono sempre più distanti..

Bravi, applicatelo alle vertebre, però senza il tragico finale e fate interpretare la parte della forza di gravità al nostro piccolo amico..

L'Ago di Thuoy





no, non è a grandezza naturale, è in scala.

Ricordo ancora che alla seconda operazione l'anestesista si prese tutto il tempo di questo mondo per farmela... tanto che chiesi "scusi ci vuole ancora molto?"

risposta: "un attimo, mi sto facendo largo nella tua schiena, non muoverti o spezzi l'ago"

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Se parliamo di fiato vado in crisi.

Nella corsa ho una resistenza di una decina di minuti, fumo troppo e non mi alleno.

L'anno scorso feci un anno di basket e alla fine della stagione spaccavo i culi. Ci allenavamo benino, a dispetto della categoria in cui si giocava. Quando l'allenatore diceva "chi arriva ultimo fa suicidio" ci si prendeva a gomitate. A inizio stagione ero SEMPRE ultimo. A furia di fare suicidio (scatti al massimo della velocità a toccare in sequenza tutte le righe del campo da basket/pallavolo, tornando una volta toccata la riga sempre alla partenza) misi su un discreto fiato.

Se parliamo di limiti in generale ho il pregio/difetto di sfidarli, sempre. Spesso mi ritrovo boccheggiante a invocare un'ambulanza

Io pur avendo la mentalitá da monaco Zen ho ceduto diverse volte a sforzi piú grandi di me
Corsa fino a vomitare l´anima, sollevato pesi sino a quasi svenire (gli attimi piú brutti della mia vita sulla panca piana con un bilancere a pochi centimetri dal blocco e senza forza ), combattuto sino a non riuscire ad alzare le mani (e lí é davvero brutta, vorresti reagire come negli incubi ma nonostante gli sforzi di volontá le mani non si alzano, in compenso fioccano schiaffoni ed I polmoni urlano, la testa esplode ).
La mentalitá Zen, la disciplina o volontá di migliorarsi, si forgia come ha detto giustamente nick, in tenera etá facendo sport.
TM

solitamente cerco di resistere a mo' di mulo, andando avanti anche oltre il limite. Ricordo un torneo a Padova nell'estate del 2002 o 2003, l'anno in cui faceva un caldo della Madonna insomma, dove semi svenni per il caldo sotto l'attrezzatura ed il casco, e presi "solo" 11 gol

monaco zen quindi , a maggior ragione se sono in servizio

MI sarebbe davvero piaciuto poter aprire un topic simile.

Purtroppo i miei legamenti mi hanno impedito (ormai anni fa) di potere arrivare a farlo.